“ORIZZONTI PLURALI – paesaggi pubblici, paesaggi interiori” (aka OP) nasce con l’intento di creare una drammaturgia di comunità e favorire il processo di rigenerazione urbana nel quartiere Angeli Custodi e zone limitrofe della città di Catania. A tal fine, dal 18 al 26 Settembre 2025, verranno realizzate attività laboratoriali e spettacoli, in spazi urbani e non convenzionali, che nel coinvolgere i residenti, contribuiranno a contrastare le disuguaglianze sociali, creare momenti di aggregazione e incentivare la riappropriazione dei luoghi come beni comuni, restituendo così all’arte teatrale un ruolo allo stesso tempo poetico e politico. Lavorare nei territori significa attivare relazioni, mettere in rete competenze, sostenere percorsi di crescita condivisi. É cosi che immaginiamo la cultura: una leva concreta che costruisce trasformazioni durature.

IL PROGRAMMA

DATE E LOCATION

18 - 19 Settembre 2025

Doppio spettacolo : ore 18:45 e ore 20:00

piazza Borsellino (partenza ang. via Alcalà)

COME PARTECIPARE

SPETTACOLO ITINERANTE IN AUTO E A PIEDI PER UN NUMERO LIMITATO DI SPETTATORI A PAGAMENTO

COSTO DEL BIGLIETTO: 5€

Acquista al link.

Per  info contatta il numero 3383060683 (solo whatsapp) oppure via mail info@mobilitadellearti.it 

CRONACA DI UN EVENTO

SPETTACOLO ITINERANTE

ideazione Alessandra Crocco e Alessandro Miele

drammaturgia Alessandra Crocco, Roberto Magnani, Alessandro Miele

con Roberto Magnani

design del suono Francesco Tedde

video Cinzia Baccinelli e Francesco Tedde

coordinamento tecnico Asia  Santoni

regia Alessandro Miele

Cronaca di un evento è una performance site-specific da vivere in auto e a piedi che si sviluppa in più tappe alternando frammenti dal vivo ad ascolti audio. 

Gli spettatori sono chiamati ad accompagnare il protagonista della storia che vaga da un luogo all’altro cercando una spiegazione ad un evento inimmaginabile: gli esseri umani sono scomparsi, evaporati. L’uomo riavvolge il nastro della memoria in una solitudine che in passato aveva sempre cercato e di cui solo ora avverte il peso. 

Si ringraziano: NoleggiaTutto per la concessione dell’auto, la Tipografia Lazzara per la concessione degli spazi e la sign.ra Sara Castrogiovanni. 

ABOUT THE ARTIST

Alessandro Miele inizia la sua formazione teatrale alla scuola di mimo corporeo diretta a Napoli da Michele Monetta. Nel 2003 partecipa al corso di formazione Epidemie con il Teatro delle Albe che si conclude con lo spettacolo Salmagundi per la regia di Marco Martinelli. Nel 2005 è autore e interprete di Sono solo un uomo, testo vincitore del Concorso di Drammaturgia Sportiva del Festival SportOpera 2005. Ha fondato con Consuelo Battiston e Gianni Farina la compagnia Menoventi (Premio Rete Critica 2011, Premio Hystrio-Castel dei Mondi e Premio Lo Straniero 2012), realizzando come co-autore e attore gli spettacolo In festa, Invisibilmente, Postilla, Perdere la faccia, Luomo della sabbia. Dal 2012 si sposta in Salento dove fonda con Alessandra Crocco la compagnia Progetto Demoni e poi Ultimi Fuochi Teatro.

Roberto Magnani si avvicina giovanissimo al Teatro delle Albe partecipando ai laboratori della non-scuola. Nel 1998 viene scelto per interpretare uno dei dodici palotini nello spettacolo I Polacchi, testo e regia di Marco Martinelli, che raccoglie un successo internazionale. Da quel momento entra a far parte stabilmente delle Albe, lavora in tutti gli spettacoli successivi della compagnia e diventa guida della non-scuola. Nel 2009 si cimenta con Odisèa di Tonino Guerra cui segue Ebal di Nevio Spadoni nel quale ha accanto Simone Marzocchi. Nel 2018 realizza in coproduzione con Masque Teatro e Menoventi, MACBETTO o la chimica della materia, da Giovanni Testori. Nel 2016 è stato direttore artistico del festival di poesia Cabudanne de sos Poetas a Seneghe. Nel 2021 è regista e attore dello spettacolo Siamo tutti cannibali – Sinfonia per l’abisso, tratto da Moby Dick di Melville.

Alessandra Crocco incontra il teatro a Salerno da giovanissima grazie alla scuola diretta da Claudio Di Palma e Ruggero Cappuccio. Dopo la Laurea in Lettere Moderne allUniversità di Napoli si trasferisce a Milano dove frequenta la Scuola del Teatro Arsenale diretta da Kuniaki Ida e Marina Spreafico. Nel 2006 è autrice e attrice dello spettacolo Chiamiamo a testimoniare il barone di Munchausen, finalista al Premio Scenario Infanzia. Nel 2007 si trasferisce a Lecce per un corso di alta formazione organizzato dai Cantieri Teatrali Koreja di Lecce che si conclude con lo spettacolo Lezioni damore di Antonio Viganò. Nel 2009 è autrice e interprete di Non ti ho mai tradito, progetto finalista al Premio Tuttoteatro.com Dante Cappelletti. Ha collaborato con Koreja come attrice in diversi spettacoli tra cui La parola padre di Gabriele Vacis.

DATE E LOCATION

20 Settembre 2024

doppio spettacolo: ore 17:30 e ore 18.45

Piazza Palestro

COME PARTECIPARE

FINO AD ESAURIMENTO POSTI ( max 30 spettatori a replica)

INGRESSO GRATUITO

Prenota contattando il numero 3383060683 (solo whatsapp) oppure la mail info@mobilitadellearti.it (specificando orario, nome, cognome e numero dei posti)

Generazione g-Locale Catania

Performance urbana e interattiva attraverso audiocuffie wi-fi

regia di Andrea Ciommiento

con la supervisione di Roger Bernat

creazione collettiva di 15 adolescenti

assistente Irene Belfiore

in collaborazione con Liceo Artistico Statale “E. Greco” e l’IS “De Felice Giuffrida-Olivetti”

Uno spazio pubblico, un gruppo di persone,

una voce in cuffia che pone domande, istruzioni, suggerimenti.

Chi sono oggi le tribù globali e locali delle città? Dove sono ora mentre tu sei qui?

Pubblico e Attori che si muovono nello spazio.

Una squadra è il riflesso dell’altra. Uno specchio, uno scontro, una differenza.

Una battaglia d’identità. Una lotta di classe generazionale.

Azioni senza parole, gesti e movimenti. Una linea che divide.

Ora tocca a te, che fai?

Generazione gLocale è una performance site & people specific costruita a partire dai laboratori di “creazione partecipativa” con un gruppo di ragazzi del territorio, che diventano ideatori e organizzatori della creazione artistica sotto il coordinamento registico di Andrea Ciommiento. L’indirizzo poetico suggerito da Roger Bernat, supervisore del progetto, mette in primo piano i moderni sistemi di partecipazione: a dominare la scena non sono gli attori, bensì i tecnici, incaricati di gestire i supporti tecnologici destinati al coinvolgimento diretto degli spettatori nelle azioni sceniche, trasformandoli così in attori in prima persona. I contenuti prodotti dai ragazzi sono veicolati al pubblico attraverso la riproduzione di tracce audio trasmesse in cuffie wi-fi fornite agli spettatori.

ABOUT THE ARTIST

Roger Bernat si laurea nel 1996 e riceve il Premio Extraordinario dell’Institut del Teatre di Barcellona. Lavora con Thierry Salmon e Xavier Albertí. Tra il 1998 e il 2001 fonda e dirige, insieme a Tomás Aragay, la General Elèctrica, centro di produzione per il teatro e la danza. E’ autore e regista dei suoi primi spettacoli, tra i quali 10.000 kg (Premio speciale della Crítica de Catalunya 96/97), Confort Domèstic (Premio della Crítica al Text Dramàtic 97/98), Àlbum, Trilogia 70, Bones Intencions, Bona Gent, LALALALALA, Amnèsia de Fuga, Tot és perfecte o Rimuski.

Dal 2008 inizia a creare dispositivi scenici nei quali il pubblico occupa la scena e si fa protagonista dello spettacolo esso stesso: “Gli spettatori sono inseriti in un meccanismo che li invita a obbedire o cospirare, in ogni caso a mettersi in gioco e con il proprio corpo e prendere posizione.” I suoi spettacoli, tra i quali Domini Públic (2008), Pura coincidència (2009), La consagración de la primavera (2010), Please Continue: Hamlet (2011), Pendiente de voto (2012) Desplazamiento del Palacio de la Moneda (2014) o, Numax Fagor plus (2015), sono stati presentati in diverse nazioni.

Andrea Ciommiento è un autore e regista di teatro partecipativo. Vive a Torino. Realizza percorsi che intrecciano laboratori di narrazione, coinvolgimento delle comunità locali e spettacoli multimediali dal vivo. Nei suoi progetti porta al centro le storie delle persone che incontra a scuola, in città e nei piccoli paesi (www.andreaciommiento.it)

DATE E LOCATION

26 Settembre 2024

Ore 18:00

La città dei Ragazzi , via Gramignani, 128

COME PARTECIPARE

FINO AD ESAURIMENTO POSTI (partenza da via Gramignani , 128)

INGRESSO GRATUITO

Prenota contattando il numero 3383060683 (solo whatsapp) oppure via mail info@mobilitadellearti.it (specificando orario, nome, cognome e numero dei posti)

Details #Catania

passeggiata teatrale itinerante

un progetto di e con Luigi Ciotta 

assistente Pinar Bekaroglu

supporto tecnologico ed effetti video Fabrizio Garnero

supporto musicale Dan Solo

stagiste Rachele Raciti e Beatrice Salemi

in collaborazione con Ass. La città dei ragazzi

É un progetto site specific di rigenerazione urbana partecipativa che unendo arte visiva, nuove tecnologie e teatro urbano si pone l’obiettivo di riqualificare le crepe, i muri scrostati e quelle che sono le ferite o i difetti delle città, trasformandoli in potenziali opere d’arte in un percorso museale a cielo aperto, libero e accessibile a tutti. Attraverso l’utilizzo della tecnica di motion graphics e di una sonorizzazione, le opere realizzate in digitale prendono vita in un percorso interattivo e condivisibile, per arrivare a una passegiata teatrale guidata itinerante per il quartiere. Tutti almeno una volta nella vita si sono persi a guardare le nuvole alla ricerca di forme strane o animali fantastici. Questa azione così naturale prende il nome di pareidolia: un’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. È la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate nei luoghi abbandonati, o per diverse ragioni, non curati dall’uomo; luoghi carichi di storia, di diversità̀ e di conseguenza carichi di un enorme potenziale di ricchezza.

ABOUT THE ARTIST

Luigi Ciotta: attore teatrale, clown, buffone, artista di strada e pittore; grandissimo amante della natura e delle tematiche ambientali. Conduce una ricerca sulla rigenerazione urbana attraverso interventi artistici e ha realizzato i suoi progetti in festival nazionali e internazionali, tra Europa, Asia e Medio Oriente. 

 

LABORATORI

DATE E LOCATION

18 e 19 settembre 2025

c/o Liceo Artistico Emilio Greco

Generazione g-Locale #Catania

condotto da Andrea Ciommento

destinato a 15 adolescenti 

ll laboratorio, inteso come spazio di racconto, sperimentazione, studio e creazione collettiva dell’azione performativa, è propedeutico all’omonima performance. Il gruppo di adolescenti è costituito a partire da una call e con il supporto dei partner. In questa sede si approfondiscono le regole e la forma del dispositivo partecipativo a partire dai vissuti personali e dalle considerazioni sulla realtà di oggi portate alla luce dai ragazzi. 

La visione gLocal ridefinisce le nostre identità contemporanee e il dialogo tra sistemi globali e comunità locali. 

DATE E LOCATION

dal 22 al 25 settembre

c/o Ass. La città dei ragazzi

i custodi dell'invisibile

condotto da Luigi Ciotta
assistente  Pinar Bekaroglu
 
destinato a 15 partecipanti

Tutti almeno una volta nella vita si sono persi a guardare le nuvole alla ricerca di forme strane o animali fantastici. Questa azione così naturale prende il nome di pareidolia: un’illusione subcosciente che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. È la tendenza istintiva e automatica a trovare strutture ordinate e forme familiari in immagini disordinate. 

Il Laboratorio “I custodi dell’Invisibile” (Details) punta proprio su questo: provare, attraverso il gioco, a portare la fantasia nel grigio delle città e nella nostra quotidianità riqualificando con l’immaginazione le crepe dei vecchi palazzi, le macchie sull’asfalto, i vecchi portoni. Il Laboratorio non mira a cambiare realmente l’aspetto delle città o a cambiare i muri scrostati, ma mira a cambiare il nostro modo di vedere e vivere gli spazi urbani. Perché solo creando immaginari si crea cittadinanza. Gli elaborati dei partecipanti saranno oggetto di una mostra visitabile il 26 settembre presso l’Ass. La città dei ragazzi.

DETAILS CATANIA

22-26 settembre 2025

Dal 22 al 26 Settembre 2025 Luigi e Pinar sono stati a Catania per il Festival Orizzonti Plurali organizzato dall’associazione Mobilità delle Arti.

Durante questi giorni hanno lavorato presso La Città dei Ragazzi con un gruppo di bambine e bambini del quartiere Angeli Custodi tenendo il laboratorio “I custodi dell’invisibile”; laboratorio volto a stimolare l’immaginazione e la fantasia prendendo spunto dalle forme create dai molti muri scrostati e crepe presenti in questo quartiere. Ecco così che queste forme sono diventate cammelli, balene, aeroplani, Pokemon, vulcani fumanti, giovani innamorati e tante altre Þgure reali e fantastiche che hanno poi dato vita a delle micro storie.

Parallelamente Luigi e Pinar hanno lavorato nel quartiere per realizzare un percorso di 10 disegni digitali che prendono spunto da alcune crepe dei muri di Via Gramignani, Via Mulino a Vento, Via Plebiscito. Un piccolo percorso ad anello che parte e ritorna proprio alla Città dei Ragazzi.

In questo lavoro è inoltre stato prezioso l’aiuto del web designer Fabrizio Garnero che, seppur a distanza, è parte del team del progetto Details.
I disegni sono infatti visibili inquadrando con il cellulare o tablet i Qr code posti accanto al muro scrostato.

La ricerca stessa del Qr code e della “crepa usata” diviene essa stessa parte del gioco del percorso, così come la decisione artistica di creare dei disegni digitali e non dei murales concreti per andare a stimolare l’immaginazione di ognuno ancora prima della vista stessa.

I 10 disegni realizzati ci raccontano Catania attraverso miti e leggende del passato, personaggi celebri e geografia del territorio.

Pensando proprio ad una fruizione da parte di famiglie e bambini, il tono dei disegni è spesso giocoso, e celebri protagonisti delle leggende catanesi si ritrovano a rivivere con sembianza a volte animali.

Diversamente dal lavoro fatto in altre città italiane dove i disegni erano più “fedeli” alla crepa del muro….qui invece spesso le crepe diventano un pretesto d’ispirazione ed un appiglio per allargarsi al di lˆ della crepa stessa.

 

Ecco alcune semplici REGOLE da seguire durante l’esplorazione urbana.

PARTENZA. Inizia il percorso dal n.1 e prosegui fino alla fine

RISPETTO. Rispetta la comunità che stai esplorando, che si tratti di proprietà pubblica o privata.

INTERPRETA. Prima di inquadrare il Qr Code prova a dare una tua personale interpretazione

della macchia. Se sei con amici\amiche o familiari, fai questo esercizio in gruppo.

PUNTO DI VISTA. Guarda la macchia da vicino e da lontano. Cambia il punto di vista!

SCANSIONA IL QR. Scansiona il Qr code con il telefono o il tablet e guarda il disegno. Fai scorrere con il dito il cursore sull’immagine per visualizzare il disegno.

 GODITI I DETTAGLI. Dopo aver guardato il disegno nel suo insieme potrai pizzicare l’immagine per ingrandirla. Prenditi il tempo di godere di tutti i dettagli.

CONFRONTA. Confronta nuovamente il disegno con la macchia spostando il cursore in alto e in basso. Questa operazione può essere fatta anche con l’immagine ingrandita.

PROSEGUI. Quando ti senti appagato procedi verso la macchia successiva.

GUARDA IN ALTO Ogni tanto guarda in alto, se ci sono delle belle nuvole soffermati guardarle!

REINVENTA. Durante il percorso incontrerai tanti altri muri scrostati, se hai tempo e voglia divertiti a reinventarli.

1. Via Domenico Alberti 20 Titolo “Pensando a Aci e Galatea” (prima)
1. Via Domenico Alberti 20 Titolo “Pensando a Aci e Galatea” (dopo)
2. Via Gramignani 140 Titolo “La grande Musica” (prima)
2. Via Gramignani 140 Titolo “La grande Musica” (dopo)
3. Via Mulino a vento 61 Titolo “Corsa di cavalli” (prima)
3. Via Mulino a vento 61 Titolo “Corsa di cavalli” (dopo)
4. Via Mulino a Vento 61 Titolo “Le avventure di Uzeta” (prima)
4. Via Mulino a Vento 61 Titolo “Le avventure di Uzeta” (dopo)
5. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Colapesce moderno” (prima)
5. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Colapesce moderno” (dopo)
6. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Sant’Agata” (prima)
6. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Sant’Agata” (dopo)
7. Via Mulino a vento 24 Titolo “Battiato e le meccaniche celesti” (prima)
7. Via Mulino a vento 24 Titolo “Battiato e le meccaniche celesti” (dopo)
8. Via Plebiscito 201 Titolo “Etna” (prima)
8. Via Plebiscito 201 Titolo “Etna” (dopo)
9. Via Plebiscito 187 Titolo “Polifemo e I faraglioni di Acitrezza” (prima)
9. Via Plebiscito 187 Titolo “Polifemo e I faraglioni di Acitrezza” (dopo)
10. Via Gramignani 81 Titolo “Sogno di una triglia” (prima)
10. Via Gramignani 81 Titolo “Sogno di una triglia” (dopo)

1. Via Domenico Alberti 20 Titolo “Pensando a Aci e Galatea”

Questo disegno prende proprio spunto dal mito di Aci e Galatea ma dando ai due protagonisti sembianze animali, d’altronde l’amore non ha confni.
Vi siete mai domandati perché tanti paesini in provincia di Catania iniziano tutti con lo stesso nome, Aci?”

Proprio grazie ad una storia d’amore tra un pastorello di nome Aci e una ninfa di nome Galatea.
Le leggende strettamente legate alla maestosa Etna sono tante e la sua bellezza ha ispirato poeti e narratori. Questa leggenda è tra le più belle storie dÕamore della mitologia, una leggenda che Ovidio narra nel XIII libro delle Metamorfosi.

La leggenda narra di Polifemo, ciclope che abitava nel vulcano, perdutamente innamorato della giovane Galatea. La bellissima ninfa era una delle cinquanta ninfe del mare, le Nereidi.
Aci era un bellissimo pastorello, Þglio di Fauno,”che pascolava gli animali vicino al mare, quando un giorno vide Galatea e se ne innamorò perdutamente; l’amore fu ovviamente ricambiato dalla ninfa. Aci e Galatea erano innamoratissimi e si rivelavano dunque inutili le avance di Polifemo verso la ninfa. Una sera, al chiarore della luna, il ciclope vide i due innamorati in riva al mare baciarsi. Accecato dalla gelosia decise di vendicarsi. Non appena Galatea si tuffò in mare, Polifemo prese un grosso masso di lava e lo scagli ̃ contro il povero pastorello schiacciandolo. Appena Galatea seppe della terribile notizia, accorse subito e pianse tutte le sue lacrime sopra il corpo di Aci. Giove e gli dèi ebbero pietà  e trasformarono il sangue del pastorello in un piccolo Þume che nasce dall’Etna e sfocia nel tratto di spiaggia proprio dove i due amanti erano soliti incontrarsi.

Il piccolo fiuume venne chiamato dagli antichi greci Akis e, in località Capo Molini (poco distante dal mare) c’è una piccola sorgiva chiamata U sangu di Jaci, dovuto al suo colore rossastro. Così il fiume ha dato il nome alle nove cittadine Acireale, Aci Trezza, Aci Castello ecc…

2. Via Gramignani 140 Titolo “La grande Musica”

Disegno ispirato al celebre compositore Catanese Vincenzo Bellini. La sua presenza è ancora molto forte a Catania, tra Teatri, Giardini, Musei, Monumenti e Manifesti…e perché neanche nei fondali marini.
Il nostro Bellini nelle vesti di un Polpo si trova a dirigere una straordinaria orchestra strampalata fatta di pesci, crostacei e sirene dalla bella voce…il bel canto!!!

Bellini è stato un compositore italiano, tra i più celebri operisti dell’Ottocento. Considerato, al pari di Gioachino Rossini e Gaetano Donizetti, il compositore per antonomasia del bel canto italiano dell’inizio del XIX secolo, nella sua breve vita Bellini fu autore di dieci opere liriche, delle quali le più famose e rappresentate sono La sonnambula, Norma e I puritani.

 

3. Via Mulino a vento 61 Titolo “Corsa di cavalli”

Si sa che il simbolo di Catania è l’Elefante – u liotru!! Ma a Catania c’è anche un altro animale tenuto in grande considerazione: il cavallo!!!! Che si può trovare in tantissime macellerie e ristoranti ma anche nelle strade cittadine in corse ahimè sfrenate e non sempre legali.

4. Via Mulino a Vento 61 Titolo “Le avventure di Uzeta”

Uzeta è il protagonista di una leggenda di Catania inventata agli inizi del Novecento dal giornalista Giuseppe Malfa e immortalata in uno dei lampioni di piazza Università.
La storia narra di questo ragazzo di umili origini che riuscì a diventare cavaliere sotto Federico II per la sua bravura. Quando gli venne chiesto di combattere contro gli Ursini, dei giganti saraceni, accettò e vinse. Dal nome dei giganti sarebbe derivato, secondo la leggenda, quello del Castello al centro del capoluogo etneo.

Uzeta, eroe dell’Opera dei Pupi e protagonista dell’omonima storia, nasce nel 1900 dalla fantasia del famoso puparo don Raffaele Trombetta, che volle regalare al suo pubblico un “paladino” catanese.
Personaggio amatissimo dal pubblico dell’Opira, le sue avventure sono rappresentate dalla Marionettistica dei fratelli Napoli, pupari in Catania dal 1921.

Ispirati da quello che la crepa suggeriva questa leggenda narra di quella volta che Uzeta salvò il mondo intero dalle belve feroci!!!!

5. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Colapesce moderno”

La leggenda narra di un certo Nicola (Cola), Þglio di un pescatore, soprannominato Colapesce per la sua abilità nel muoversi in acqua; di ritorno dalle sue numerose immersioni in mare si soffermava a raccontare le meraviglie viste e, talvolta, riportava tesori.

La sua fama arrivò al re di Sicilia e imperatore germanico Federico II di Svevia che decise di metterlo alla prova: la leggenda vuole che il sovrano, interessato alla conoscenza del mondo e delle curiosità fenomeniche, chiedesse a Colapesce di andare a vedere cosa vi fosse al di sotto dell’Etna e farne testimonianza. Colapesce scese e raccontò di aver visto che sotto l’Isola vi fosse il fuoco e che esso alimentava il gigantesco vulcano. Federico ne chiese una prova tangibile, così il giovane disse che avrebbe fatto giungere al suo re la prova che desiderava, ma che sarebbe morto nel fargliela pervenire. Colapesce si tuffò con un pezzo di legno per non fare più ritorno, mentre il legno – che notoriamente galleggia – torn ̃ in superÞcie bruciato.

In questo disegno però vediamo il nostro Cola con il corpo nero e ruvido come la lava che di notte quando nessuno lo vede torna in superficie e si rilassa facendo il morto a galla.

 

6. Via Mulino a Vento 27 Titolo “Sant’Agata”

Non è stato facile arrivare all’immagine di Sant’Agata da questa macchia. Subito è stato interessante il contrasto di colore e di materiale tra la pietra scura e l’intonaco rossastro che in alto ha la forma di tante mammelle.
La forma della crepa ci ha fatto pensare a delle braccia aperte pronte ad accogliere e l’accenno a due seni ci ha riportato all’iconografia di Sant’Agata.
Qui Sant’Agata è accomunata all’Etna, con il fuoco presente alle sue spalle. Etna e Agata simboli di forza, di speranza e di bellezza che protegge e da forza alla città di Catania. Dalla lava e dalla fertilità dell’Etna nascono frutti e fiori magici che ricoprono il corpo della Santa.

7. Via Mulino a vento 24 Titolo “Battiato e le meccaniche celesti”

In questa crepa l’immagine chiara di un volto di proprio con un naso importante ci ha fatto pensare a Battiato. E da questa forma della faccia è nato poi tutto il resto…

Franco Battiato, una delle figure musicali più importanti della Città di Catania, della Sicilia e delle musica Contemporanea.

Un artista che ha voluto sperimentare e contaminarsi lungo tutta la sua produzione.” Toccando sia i mistici come Gurdjieff, presente nel suo Centro di gravità permanente, che i poeti come Sgalambro, suo versificatore ne La cura. Una musica etnica, classica, d’avanguardia. Con Bandiere Bianche, Prospettive Nevski, Treni di Tozeur. Spirito e materia sempre contrapposti, al richiamo di Apriti Sesamo. Sono ancora le sue parole a darci il senso del trascorrere del tempo, le meccaniche celesti, in Segnali di vita: Il tempo cambia molte cose nella vita – il senso le amicizie le opinioni – che voglia di cambiare che c’è in me – si sente il bisogno di una propria evoluzione.

Qui sta forse il segreto della sua attualità: evoluzione.

8. Via Plebiscito 201 Titolo “Etna”

Siamo partiti da questi segni di vernice molto forti presenti sul muro: una sagoma nera ed una lingua rossa. La velocità e le sporcature di queste linee ci ha fatto pensare a qualcosa di molto solido ma allo stesso tempo vivo e in veloce movimento. Da qui è stata facile l’unione con la potenza dell’Etna durante un eruzione vulcanica.

Ma in queste linee per noi c’era anche un richiamo ai grandi maestri Giapponesi quali Hokusai. Nel realizzare questo disegno ci siamo ispirati quindi ad uno stile un pò orientaleggiante.

9. Via Plebiscito 187 Titolo “Polifemo e I faraglioni di Acitrezza”

La leggenda dell’incontro di Ulisse con Polifemo, è una chiara metafora della superiorità dell’intelligenza sulla violenza, ha la sua esaltazione letteraria nella “Odissea”. Il poema omerico fu scritto circa sette secoli prima della nascita di Cristo, ma con ogni probabilità riprese leggende che già si tramandavano popolarmente da epoche precedenti. # Ulisse, nel suo pellegrinaggio lungo il Mediterraneo per tornare nell’isola di Itaca dopo l’assedio di Troia, approda in un’isola, la “Terra dei Ciclopi”, dove chiede ospitalità al gigantesco e selvaggio Polifemo. Il ciclope, però, gli uccide alcuni compagni e li divora. Per salvarsi, Ulisse fa ubriacare di vino il rozzo gigante, gli acceca l’unico occhio e così insieme ad alcuni dei suoi compagni, nascosti sotto i corpi delle pecore riescono a scappare e ad imbarcarsi. Inutilmente il ciclope accecato tenterà di colpirlo lanciandogli come massi le cime di alcuni monti identificate dalla leggenda nei “Faraglioni di Acitrezza”. In questo disegno vediamo proprio la lotta tra Polifemo, Ulisse…ed una pecora belante!!!!

 

10. Via Gramignani 81 Titolo “Sogno di una triglia”

Questo percorso si chiude con una crepa gigantesca bianca molto forte su un lato di una casa abbattuta.
Uno spazio degradato caratterizzato dall’immondizia.
Un contrasto molto forte tra la bellezza dell’immaginazione e la complessità delle realtà. Qui c’è un contrasto di colori e di texture dei materiali molto forte. Il fondo scuro ci fa pensare ad un bellissima notte stellata; il gioco tra l’intonaco e la pietra nera crea delle piccole onde nel golfo di Catania sul quale navigano tante piccole barche di carta.

Barche leggere, barche di una volta, barche di pescatori che di notte vanno a pesca. Barche romantiche legate ad un immaginario di pesca che ormai sta scomparendo sovrastato dalla grande industria ittica.
Ma il mare ormai è sempre più inquinato, il mare è stanco, il mare chiede l’elemosina – come ci disse un giorno un anziano pescatore. E cos“ pu ̃ capitare che una grande triglia sogni i tempi passati, quando la pesca era più etica e rispettosa.

La triglia uno dei pesci più semplici, più popolari ma anche più saporiti del Mar Mediterraneo. Un pesce dai colori vivi e brillanti come vorremmo che fossero le nostre città.